“Nel silenzio della parola”: un’anteprima

“Nel silenzio della parola” è il titolo di una silloge di poesie che scaturisce da un domandare continuo, strenuo, istante per istante. Valentina Picco è sospinta da tale incessante ricerca che la porta a porsi in ascolto del silenzio, dal quale emergono le tanto amate parole, parole che vengono rinvenute tra le pieghe della pelle, dappertutto nel corpo. La lingua si dispiega e si irraggia ed ovunque abita il corpo e il mondo, che così prendono vita, vengono plasmati da questo procedere di parola. Corpi in dialogo, vento, fiume, fiori, abitano questi scritti, e si fanno a loro volta, in un ciclico fluire senza fine, l’autrice che scrive.

Dalla raccolta “Nel silenzio della parola”, edita da Giuliano Ladolfi Editore entro il mese di giugno 2022.


E ora lo sai che sono conchiglia ed
onda, vieni, amore mio,
nel ventre, è scudo e schiuma,
e caldo è il tocco, non teme il crollo
il desiderio, sboccia, la mano è
stella che nel buio lo vedi dove
procede carezza. Agguantami e
gusta, e lo sai che siamo
conchiglie ed onde, si fa corpo
il sogno ed oceano
con me divieni tu.


E se trovassi le parole
tra le mie labbra che si muovono
sul tuo corpo, e se le sentissi
premerti addosso, e se
iniziassi a scriverle e
ti accorgessi che
senza fine sono

– daresti vita
all’amore –


Sentiero non è, ma
immensità la strada che
percorrendo scrivi.

E volo parola, e dentro
ha il cuore. È lì che
vivendo si dischiudono
i passaggi e mani e
pelle respirano e
sussurrano l’aperto.

Non trovi porte ma
vastità, nel corpo
varchi e andare e
venire è concesso,
e libertà.

Assaporami entrando e
uscendo e oceano
è questo muoversi
d’onda che in me e
in te si apre e si fa
spazio.

Sono vela e vento
e sempre viva è
la spinta e aperta
a divenire in te
l’amore.


Corri a perdifiato al
mare, all’onda calma.

Dormi nel blu e
prova tu a sostare,
come fa lui, quando
il vento tace.

Appoggiati alla terra
quando è in tempesta e
ascolta cosa suggerisce
il moto.

Resta attonito e
pronto a ripartire.

Sorprendimi con il tuo
ascoltare e trova me
porta, dappertutto
aperta.

Quando io a te
porgo parola, è come
quando il fiume
sfocia.

-più non conosce confine
l’infinito amore-