Il merlo maschio
Al mattino ti confondi con gli altri
ma so che sei vicino
tra le chiome dei pini.
Ti ritrovo al tramonto, da solo
sui rami arrugginiti di quell’albero
che fiorisce a primavere alterne.
L’ultima luce colpisce la facciata
e la torre diventa specchio ustorio
che acceca i sempreverdi.
Poi tutto illividisce
dopo una sparatoria di colori.
Tu, in alto, fuori dalle trincee
assorbi il fuoco e splendi
presta il tuo verso ad un roveto ardente.