Questa sera sono preoccupata

Questa sera sono preoccupata.
Per Nulla, che ancora deve avvenire
Il cui fiato sento costantemente
Tra la nuca e la dolorante spalla.
Per Tutto, che è in perenne movimento
In corsa attorno a me, aleggia,
non sono e non sarò capace di impedirlo.
Bramo tuttavia di conoscere il giusto modo di agire
Quando si è funamboli sull’abisso
Quando si sfiorano con le mani
I fianchi del futuro mai messo alla luce,
dell’ignoto.
Osservo, incapace di muovermi,
la sensazione ormai ben conosciuta
che si impossessa delle mie aspettative,
trasformando i campi una volta dorati
in cenere, in polvere.
Sulla mia pelle, sulle mie ossa.
Nulla è ancora accaduto,
non precipito, non soffoco,
ma Tutto mormora le insidie,
le insidie di ciò che potrebbe essere,
a momenti, a momenti ormai.
Spietato afferra la carcassa esanime,
mi trascina per le ginocchia,
non ho più pelle, non ho più ossa.
Pensieri piroclastici esplodono nel vuoto cranio,
Speranza,
stavolta non abbandonarmi alla pietà
degli occhi invisibili che mi circondano.
E nemmeno me ne accorgo,
no, non me ne sono accorta,
ma è già tutto finito.