Soliloquio notturno

A nulla servono le rêveries notturne,
se non a destare la brama fremente
di transitare per luoghi mai esistiti
o naufragare a bordo d’una barca
e sentirmi la lampara riflessa nell’acqua ondulante.

Andirivieni di insetti adunati
in prossimità dell’intima lanterna.
Avrei solo voglia di pigiare una tantum
l’interruttore delle idee.
Vago per le vie dell’indefinito
confutando le mie stesse tesi poco argomentate.

Scalo le rampe d’un palazzo,
giungo in cima, una terrazza:
è qui che raduno i miei pensieri pleonastici.