Il senza passato
Il mio nome è Animatremula;
del resto non so dirti nulla.
Il passato mio non ha culla
né pascoli o sapori: sola
mi pensavo fin da piccola…
Il mio nome è Animatremula;
del resto non so dirti nulla.
Il passato mio non ha culla
né pascoli o sapori: sola
mi pensavo fin da piccola…
Tornavo, questa volta tornavo per davvero.
Alle spalle km di tramonti infiniti e albe appena accennate…
La strada per mare porta
a un’antica bara, affondata
dai lembi di terra di un bosco…
La prima meraviglia fu incredula ed ingenua
come non capire un trucco di magia
o la falena che muore nella fiamma
in un singulto di luce appagata…
Angeli In quest’alba deserta
tra visi incuneati e respiri sospesi
non perdono mai luce
a tirare su il fango…
Nello sguardo irrequieto al vuoto volo
per lampi si determina l’istante
levato dall’aliquota del tempo…
Sfugge alla nitidezza
un dettaglio sbiadito.
La memoria è dimentica
di intervalli eccessivi…
Al mattino ti confondi con gli altri
ma so che sei vicino
tra le chiome dei pini.
Oggi sembrano infiniti
gli alberi di bianca magnolia.
Di fronte, sento solo il mare.
Ma voi correte bambini, correte
e fate leva dove il bradisismo si lega
alla pietra di inciampo
alla terra sottratta nel gioco
dalla discendenza dei pari.