Il richiamo

Il richiamo

Può darsi sia lo stare e non può essere
il metro giusto di questa distanza,
ma è ancora il solo che esiste
e resiste al languore di evadere,
violare il protocollo di fine estate.

Una nuova solitudine

Una nuova solitudine

Era freddo quel giorno a trattener le nuvole
Sulla prossimità della nostra solitudine,
Erano impalpabili i tuoi silenzi di quei giorni
Di vento nero.
Diventeranno vita i colori scrostati
Di questo fragile tempo?

Fu una delle ore più rare

Fu una delle ore più rare

Fu una delle ore più rare.
Sono isola fitta, aperta tutt’intorno.
Vento spira lieve lieve
dietro mura di primavera
e ogni navicella
dal mar quieto scappa.

Da qui e fin qui

Da qui e fin qui

Nessun senso alla serenità di questi giorni
che nulla hanno da offrire
se non un cielo color Venezia
che mi scivola dentro:
sono ora pieno ed omogeneo
come le statue,
non posso oppormi.

La clessidra

La clessidra

Siamo come piante che crescono
tanto all’esterno quanto nel ventre
della terra
e il nostro io si radica
e sedimenta
in silenzio e al buio.

Opium II

Opium II

Forse invecchierò e non l’avrei detto.
Ma quanto rumore ancora in cerca di silenzio!
Sulle vetrine proibite del centro
anche lì dove dicono che sono affari i malanni
le maschere le epidemie e solo affari
anche lì dove ignorano le pietre grigie…

Giorni insensati

Giorni insensati

Una busta in aria frustata dal vento,
scappano i gatti spaventati
dagli occhi dei mostri d’acciaio,
soffuse luci di lampioni
intiepidiscono il freddo dell’oscurità,
l’ululare di cani
lontani.