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Ma voi correte bambini, correte
e fate leva dove il bradisismo si lega
alla pietra di inciampo
alla terra sottratta nel gioco
dalla discendenza dei pari.
E fate scudo con primule d’acqua
alle redini che hanno frenato
l’odore dei campi, la vista
di certi bastioni sul mare.
E fate come sapete del riso
del pane salato pagato
con le interminabili ore
di lavoro nero
scheggiato dai sabato sera
di peste rinchiusa tra le
quattro mura. Verremo a
starvi a sentire a guardare.
Capiteremo dagli occhi più scuri
alle vette dell’immaginario,
risorgeremo le trame di musica
da qui agli umori stellari.
Perché più giorno sia nel Mezzogiorno
e slegata la notte dai curvi dirupi
di rassegnazione, perché confitta
la lucciola nelle ali della farfalla
per aria se schiara, per aver
tanto da vivere che la memoria
non si può nascondere a chi
corre lettere d’ali variabili
nel nome del cielo azzurro.