Giorni insensati

Una busta in aria frustata dal vento,
scappano i gatti spaventati
dagli occhi dei mostri d’acciaio,
soffuse luci di lampioni
intiepidiscono il freddo dell’oscurità,
l’ululare di cani
lontani.
Ho le mani insanguinate.
Mio e tuo
è il fluido che mi macchia.

E sono stanco e non ho più tempo.
Muscoli esausti e sfibrati
mente folle e paranoica.
È tardi e non puoi salvarmi.
Forse nemmeno voglio essere salvato.
È tardi
e forse nemmeno ci proveresti.
Un ripetitivo beep,
che indica la retromarcia di un camion dei rifiuti,
strappa il silenzio.
Che giorno è oggi? Uno senza senso.