Una nuova solitudine

Era freddo quel giorno a trattener le nuvole
Sulla prossimità della nostra solitudine,
Erano impalpabili i tuoi silenzi di quei giorni
Di vento nero.
Diventeranno vita i colori scrostati
Di questo fragile tempo?
I bagliori assetati di luce e di morte
Lasciano l’arsura degli abbracci tuoi.
La porta del ritorno è ancora aperta,
Non ci salverà la luce accecante
Ma l’ombra silenziosa che continua a chiamarci.
Lo strazio e il tepore in un abisso di anni sono qui
Davanti ad una nuova solitudine. 
Morente e vivente
L’inchiostro del dolore grida di nuove parole.
Trasognata finestra
Di un pallido cielo di cirri
Arriva la tua voce.
Voce prensile,
Era appena ieri 
Quando con la nostalgia nella testa
Cercavi la mia follia.
La vita che è in me è più antica di questo sguardo.
Oggi ho imparato a piangere
Ho pianto sull’unica terra che mi resta.